La casa in culo ai lupi.

Una di queste sere parlavo con mio nonno (89 anni a gennaio). Lui e mia nonna hanno vissuto in tempi difficili, la guerra, la fame, hanno passato giorni nascosti nei boschi, mangiando quel che c'era.
Camminavano km e km per andare a far legna, vivevano nella casa dove ora noi andiamo a volte a passare la domenica, dove non c'è acqua calda, dove fino a poco fa non c'era il bagno e la luce. Dove io non vado mai a far pipì perchè ho paura che un ragno mi sbuchi fuori da un rotolo di cartaigienica e me la mangi.
Due domeniche fa siamo stati li. Abbiamo mangiato, acceso il camino, passeggiato per i boschi, raccolte castagne, fichi e mele, funghi e foglie.
Ci siam portate un cestino e un aquilone. Che non son riuscita a far volare, ma vabbe, c'ho provato.
Ho chiesto a mia nonna una coperta da stendere per terra, per fare le capriole.
è andata a frugare in un vecchissimo baule, nella casa a due stanze, ed è tornata con una coperta di lana grigia, pesantissima. Mi ha detto che potevo metterla per terra, tanto non era nuova, era "della guerra".  Quando arrivavano, QUELLI, mia nonna e la sua famiglia dovevano fuggire nei boschi. e li restavano, per giorni, finchè quelli non se ne andavano. e in una di quelle volte, avevano abbandonato li quella coperta. che lei ha lavato e tenuto, perchè, ai tempi, c'era la fame.
Io la adoro, quella casa. E' in culo ai lupi ed ha tante cose da raccontare.

foto: io, Misia e il nonno
4 generazioni di donne: nonnabis, nonna, io  e Misia(...e la coperta ;) )