In terza o quarta elementare, uno dei compiti di inizio dicembre era scrivere una poesia "Natale e'...". Si finiva la frase con qualcosa di simile alla "pace nel mondo", ma era sempre comunque un modo carino per trasmettere ai bimbi lo spirito natalizio che dovrebbe essere basato sulle cose belle, sulla famiglia, sulla felicita', i sorrisi, ecc ecc ecc.
Qualche anno dopo, per me Natale era 1)non vado a scuola 2)mi vesto a meta' trauna battona e una spice girl 3) mi faccio venire a prendere dal mio fidanzato in scooter a meno tre gradi e con la neve sulla strada 4) per l'occasione indosso la minigonna piu mini che trovo. 5) andiamo a festeggiare la vigilia in un pub bevendo B52 e mangiando arachidi ammuffite.
Con il tempo le cose son cambiate, ho detto addio alle gonne inguinali di pelle rossa e agli scaldamuscoli fucsia, e alle vigilie di Natale al pub. Ho forse ritrovato il valore di quel "Natale e'..un sorriso che splende per te"
Ho QUEL sorriso. E' di una pocopiu che duenne, coi piedini nudi, che la mattina del 25 scende dal mio letto, e scopre che Babbo Natale le ha lasciato tanti regali, e che le renne si sono bevute tutta la ciotola d'acqua che lei le ha lasciato la sera prima.
Buon Natale, di nuovo.
mercoledì 26 dicembre 2012
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2 commenti:
Sono contenta che il Natale sia andato bene! Misia è stupenda, sei tanto fortunata, ma in fondo "che te lo dico a fare?" Lo sai già :))
Grazie cara :))
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